mercoledì 6 marzo 2013

Sull'onda della storia: la morte di Hugo Chavez.

Ultimamente mi sorprende tanto il fatto di avere la consapevolezza di vivere situazioni, momenti ed eventi molto significativi per la storia del genere umano; forse ciò è dato dalla mia giovane età, che permette di stupirmi ancora per avvenimenti importanti, insomma, sento come la storia, la nostra storia, sta avvenendo e ci sta passando sopra, e noi lì, che la osserviamo a volte attoniti, altre volte gioiosi e altre volte ancora stupefatti, senza mai intervenire. Sicuramente molti di voi ignorano la portata dell'evento che è accaduto, ed infatti questo post ha l'obbiettivo di farvi pensare. Hugo Chavez, presidente dal 1999 del Venezuela, è morto il 5 Marzo 2013 a 58 anni, perdendo una battaglia contro il cancro che proseguiva da ben due anni. Tante sono le teorie, tra le quali spicca quella di Nicolas Maduro, vicepresidente del Venezuela, che accusa gli Stati Uniti di aver complottato e di averlo avvelenato, affermando che i nemici della patria vogliono distruggere la democrazia per destabilizzare a livello globale il Venezuela.  
Per avere un immagine completa di questo personaggio, e quindi capire il perchè questo evento è di portata storica e mondiale, bisogna parlare di ciò che ha fatto e delle sue idee, assolutamente anti-imperialiste, che hanno caratterizzato la politica del Venezuela dal 1999 sino ad oggi. Basti pensare che subito dopo esser stato eletto per la prima volta, indisse il primo referendum della storia del Venezuela, proponendo la creazione di una nuova costituzione; i voti a favore furono dell'80% e i punti più salienti vi furono l'attenzione per i diritti umani, il passaggio ad una "Democrazia Participativa y Protagónica" e l'istituzione del referendum revocatorio per tutte le cariche pubbliche. Gia da quell'anno il Venezuela era una Repubblica più democratica della nostra, non trovate? 
Oltre alla politica interna, di stampo socialista ( definito Socialismo del XXI secolo ), è bene incentrarsi sull'importanza della politica estera e delle relazioni internazionali  che Chavez ha curato in questi anni. Di fatti, è stato uno dei pochi presidenti che è andato contro l'imperialismo statunitense e le prerogative economiche che gli U.S.A. pretendevano dal Venezuela, ha riconosciuto lo stato della Palestina denunciando i crimini che Israele ha commesso contro i Palestinesi, ed inoltre la sua politica di anti-globalizzazione e di anti-capitalismo ha attirato innumerevoli nemici, che vanno dalle lobby più potenti ai Paesi ricchi d'Occidente. Da ciò si può ben capire il perchè la stampa mondiale lo definisce un dittatore ed un censore, facendoci pensare ad un presidente pseudo-stalinista, quando in realtà non è assolutamente così! Insomma, Hugo Chavez può essere posto in quella schiera di uomini, proprio come Salvador Allende in Cile, che hanno difeso il popolo dai poteri occulti e da quell'elitè finanziaria che oramai controlla le politiche economiche dei Paesi. A me piace ricordarlo con una frase detta da lui durante un vertice sul clima a Copenhagen: "Non ci sono dubbi che siano giovani preoccupati, e credo che abbiano una ragione più di noi per essere preoccupati del futuro del mondo. Noi abbiamo il sole dietro le spalle, ma loro hanno il sole in fronte...". 
Hasta siempre, Chavez.

Luca Martis



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