lunedì 4 marzo 2013

A passo coi tempi


Il mondo corre, la tecnologia corre, la comunicazione corre, l'informazione corre e noi passeggiamo. Tra le tante cause del nostro declino, nostro inteso come Italia, c'è sicuramente un sistema decisamente datato. Per quanto la nostra beneamata Costituzioni risulti ancora un ottimo documento, di un' attualità disarmante, forse è giunta l'ora di una rivisitazione. Il mondo in questi 65 anni è cambiato, è cambiato il modo di pensare, il modo di vivere e il modo di relazionarsi con gli altri. Ma il problema, a dirla tutta, non è proprio della Costituzione. Infatti praticamente tutto il sistema italiano è incredibilmente antiquato. Il sistema elettorale, il sistema scolastico, le leggi sulle intercettazioni, le leggi sulle droghe leggere, sugli psicofarmaci, sull'aborto, sui finanziamenti, sulla tutela della ricerca scientifica, il codice penale e il codice civile risultano tutti quanti belli che sorpassati. La tecnologia e le scoperte scientifiche corrono alla velocità della luce e noi siamo al bar a berci un buon bicchiere di vino. Non ci sappiamo adattare. Eravamo e siamo un paese di persone brillanti e intelligenti, con un numero di professori e studiosi eccelsi nei propri campi, da far invidia a mezzo mondo, eppure il potere di legiferare viene affidato a persone che, a mala pena, rasentano l'italiano. Siamo incatenati ancora a concetti che potevano essere concepiti solo nella prima parte del secolo scorso. Concetti che, per quanto fossero partoriti dalle menti più brillanti di allora, al giorno d'oggi possono rivelarsi assolutamente sbagliati. Il concetto poco chiaro a questa nazione e che per avere il progresso ci vuole cultura, va migliorato il sistema scolastico, va incentivato lo studio, va aumentata la soglia della scuola dell'obbligo. Andrebbe aumentata la maggiore età visto che, la maturità sociale e intellettiva, al giorno d'oggi, viene raggiunta decisamente più tardi di quanto non venisse raggiunta nel secolo scorso. Va rivisto il sistema universitario, che grazie al sistema dei crediti attuale sembra più una raccolta di figurine che non dei corsi di laurea. Andrebbero riviste le leggi sull'aborto, sulle droghe leggere e della sperimentazione sulle cellule staminali, dettate da un Italia, all'epoca, bigotta e schiavizzata da una Chiesa che, attualmente, è sempre più in declino. Andrebbe messo un limite di età per tutte le cariche politiche, è impensabile che un gruppo di anziani che dovrebbero godersi la pensione, ancora alla veneranda età di 80 e passa anni debba ancora decidere il futuro di un Italia che non vedranno mai. Queste persone hanno troppi pochi interessi nei confronti del progresso della Nazione. Visto anche il momento di ingovernabilità attuale perché non mettersi tutti d'accordo, per il bene dell'Italia, e riscrivere tutto da cima a fondo? Dateci giovani tecnici che hanno ancora interesse a migliorare la nazione e non banchieri avidi che curano interessi non nostri, dateci parlamentari che abbiamo almeno una laurea, dateci persone competenti per il nostro futuro. Dateci anche più approfondimenti culturali e meno Grande Fratello. Dateci più marijuana e meno psicofarmaci. Dateci più borse di studio e meno tasse scolastiche. Dateci più professori e docenti con voglia di trasmettere qualcosa e meno vecchi incartapecoriti che seguono metodi antiquati e assolutamente controproduttivi. Dateci meno matrimoni e più coppie di fatto. Dateci meno avvocati, meno burocrazia, meno leggi incomprensibili e più chiarezza. Anche se sarebbe decisamente più corretto dire diamoci, e non dateci.


"Il futuro verrà da se, il progresso no" (Poul Henningsen)

Gianluca Caboni



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