martedì 26 febbraio 2013

Salotto intellettuale: Ungaretti.

Giuseppe Ungaretti (1888 - 1970) è forse il più famoso poeta e scrittore italiano del primo Novecento e del periodo caratterizzato dalle guerre mondiali. Studiato in tutte le scuole d'Italia, Ungaretti è autore di poesie come Fratelli, Soldati o ancora Mattina; la sua poetica si afferma con la rielaborazione il messaggio formale dei simbolisti (e specialmente dei versi spezzati dei Calligrames di Apollinaire) e la coniugazione con esso del male e della morte che si provano in guerra. La sua volontà di ricercare la pace nell'universo è analoga al suo desiderio di fraternità con il resto del mondo. Nel video che sto per proporvi, tratto da "Comizi d'amore" di Pier Paolo Pasolini, e dal quale ho tratto un altro video soggetto al post Salotto intellettuale: Moravia., Ungaretti ci parla del suo pensiero sulla normalità e la anormalità sessuale, che come ben vedrete, potrà essere esteso a tutti i campi. Il poeta arriva a sostenere che "tutti gli uomini sono a loro modo anormali" poichè l'atto di civiltà è di per se un atto contro natura.

mercoledì 20 febbraio 2013

Siamo nelle mani di fantasmi

Negli altri stati le cariche politiche si dimettono perché copiarono una tesi o perché non pagarono una multa. Qui in Italia, un candidato premier si inventa di sana pianta buona parte del suo curriculum come candidato alle politiche, inventandosi un Master preso all'università di Chicago, e sembrerebbe non avere nemmeno le due lauree. "Ho fatto giusto qualche esame di legge" questo il virgolettato del fondatore di "Fermare il Declino", il partito con la quale aveva intenzione di candidarsi. Ha detto che è pronto a farsi da parte eventualmente. Eventualmente? Ogni persona dotata di un minimo di pudore e buon senso probabilmente si sarebbe sotterrata all'istante consegnando le dimissioni da ogni carica che ricopre come quelle di editorialista e radiofonico. Questa persona deve sparire nel nulla ma non deve finire nel dimenticatoio. Dovrebbe essere il monito di come le persone che ambiscono a governarci non sono altro che impostori con un passato fantasma, falso e mai esistito. E ancora una volta gli elettori non hanno avuto la reazione che mi aspettavo. Ma quelli che fino a ieri sera avrebbero votato FID non si sentono presi in giro? Queste sono le cose che ti fanno perdere la poca fiducia che, ormai, riponiamo nei politici. Chissà quanti come Giannino, se non si era capito stavamo parlando di lui, hanno titoli fantasma, curriculum falsi e riconoscimenti completamente inventati. Eppure la politica dovrebbe fondarsi su un rapporto di fiducia tra rappresentati (noi elettori comuni) e rappresentanti (i politici). Ora mi chiedo, come fate ad avere fiducia in persone così? 


Gianluca Caboni

martedì 12 febbraio 2013

Dall'altra parte dell'Ionio


La Grecia è al collasso. La notizia è di oggi, non sono riusciti a coprirla e qualcuno è risuscita a portarcela. Dall'altra parte del mar Ionio è finita la guerra civile, ora le bande organizzate rapinano banche e supermercati con la complicità dei cassieri e dei dipendenti. Si spartiscono i bottini con la popolazione e i distributori delle grandi imprese distribuiscono i prodotti destinati alla grande distribuzione tra ospedali e scuole. Eppure qui da noi non se ne parla, l'opinione pubblica è stata abilmente distratta dalle casuali, e quantomeno sospette, dimissioni di papa Benedetto XVI o interi telegiornali incentrati sul solito scambio di battute tra coalizione di sinistra e coalizione di destra. Sembra anche una cosa logica, se vi facessero vedere il futuro attraverso una televisione, un futuro tetro come quello alla quale stiamo andando incontro, un futuro che per la Grecia è un presente, si scatenerebbe il panico. Ma chiudere il recinto quando i buoi sono scappati è inutile, e il processo è già partito. Il tempo stringe e l'ultima possibilità per evitare il collasso si sta presentando tra meno di due settimane. Non ci sarà un secondo appello per l'Italia. In Grecia l'hanno capito da quando sono arrivati quelli di Amnesty International, un organizzazione NON GOVERNATIVA, quindi che tutela i diritti di non si sa bene chi, ad aprire inchieste e a denunciare i poliziotti che, stanchi quanto i comuni cittadini, non sono intervenuti mentre il popolo affamato si organizzava per non morire di fame. Denunciati a chi? Alla commissione diritti e giustizia dell'Unione Europea e a chi sennò, commissione che a quanto pare ha l'ultima parola sui diritti dei cittadini di uno stato libero che ha solo adottato una moneta per facilitare gli scambi internazionali. Non è terrorismo psicologico, non stiamo diffondendo il panico. Dobbiamo diffondere la verità, tanto spaventati e nel panico ci siamo già tutti. L'ultimo appello si avvicina e non possiamo permetterci di sbagliare o di assentarci sennò qua sarà veramente il caso di fare due biglietti aerei e scappare.

Gianluca Caboni



domenica 10 febbraio 2013

Ragione e Coscienza come ricchezza immensa.

"[...] e considerando quello che è il mondo di oggi, con tutte le sue miserie, i suoi conflitti, le sua sconcertante brutalità, le sue aggressioni e così via... L'uomo è ancora com'era in passato. È ancora brutale, violento, aggressivo, avido, competitivo. Ed ha costruito una società basandosi su questi principi.[...]"
Questa frase, pronunciata dal filosofo apolide Jiddu Krishnamurti, ci comunica qualche cosa di terribilmente vero. Di fatti, se ci si ragiona un po' su, si arriva alla conclusione che questa società non è malata, non è affetta da un virus che ha contratto in un momento determinato della storia, no; bensì è nata così! Sembra però che in questo periodo di crisi, non solo economica ma anche delle coscienze, quest'aspetto si sia fatto più rilevante, più forte, tanto che tutti percepiamo il degrado e la mancanza di buon senso e cultura; nessuno si fida più del suo prossimo, la criminalità è a livelli altissimi e i suicidi sono all'ordine del giorno, insomma, questo periodo è caratterizzato dalla follia. Una sorta di neo-decadentismo inonda la nostra società, e purtroppo non si tratta di alcun movimento artistico relazionato al superomismo D'Annunziano o al "fanciullino" di Pascoli. Il problema di fondo qual è? E' la società capitalista che ha diffuso questo senso di follia? No, anche se il sistema di cui attualmente facciamo parte porta i suoi enormi problemi all'uomo comune, possiamo benissimo riscontrare problematiche simili, o addirittura peggiori, in altri tipi di sistema, come quello comunistafascista. E' evidente ora che i diversi tipi di società e/o sistema realizzati sino ad ora dall'uomo sono il frutto, le varie conseguenze, di questa follia generalizzata; infatti, se si analizzano le varie epoche storiche, mai e poi mai un popolo è stato pienamente coerente, rispettoso verso se stesso e onesto. Molti dicono che l'indole umana è negativa, che l'uomo è portato a compiere certe azioni per natura, ma questo discorso non è solo non credibile, ma addirittura molto superficiale, dando una giustificazione troppo banale al problema, non trovate? Perciò è più saggio pensare che l'uomo, dal momento in cui si è civilizzato, è stato educato sempre in una certa maniera, con dottrine e dogmi che evidentemente portano alla sua involuzione, ed è anche per questo che crediamo che questo tipo cultura e questo tipo società siano le uniche sostenibili per l'uomo civilizzato e progredito. Nel film Waking Life, Louis Mackey, oltre a dire che non si sono mai sviluppati i valori più importanti, si chiede "quali sono le barriere che impediscono all'essere umano di arrivare perlomeno vicino al suo vero potenziale?" sostenendo che la risposta sta nello stabilire la caratteristica universale più comune, ovvero la paura o la pigrizia.
Le persone, oggi come non mai, dovrebbero aprire la mente, e cercare di capire individualmente quali barriere sono da abbattere, ragionando coscientemente e annientando così il conformismo di massa che caratterizza la nostra epoca, e l'educazione millenaria di cui si parlava prima. Ogni uomo, inoltre, dovrebbe farsi carico delle idee a cui è arrivato e sostenerle come fossero la cosa più preziosa che egli stesso possiede. La ragione è la cosa più importante per un uomo. La frase di Krishnamurti sopracitata finisce così:
"Quello che stiamo cercando in tutte queste discussioni qui è di vedere se noi possiamo radicalmente portare ad una trasformazione della mente. Non accettare le cose per quello che sono, ma per capirle, per esaminarle, dai l’anima e la tua mente per tutto quello che  dovete scoprire. Un modo di vivere differente. Ma, che dipende da te e non da altri. Perchè qui non ci sono insegnanti, né allievi, non c’è alcun leader, né guru, non ci sono maestri, né salvatori. Tu stesso sei l'insegnante, e l'allievo, tu sei il maestro, il guru, tu sei il leader, tu sei tutto!E capire significa trasformare quello che è." 

Luca Martis

mercoledì 6 febbraio 2013

Salotto intellettuale: Moravia.

Alberto Moravia ( 1907- 1990) è stato uno dei più importanti romanzieri del XX secolo. Autore di romanzi quali Gli Indifferenti, Il Conformista e La Noia, la sua caratteristica era quella di rappresentare la realtà, un pò come lo scopo di questo blog, e di indagare le patologie delle classi sociali, descrivendo il tutto con grande oggettività. In questo video che propongo, Pasolini intervista Moravia sullo scandalizzarsi difronte a certe tematiche e/o problematiche, arrivando alla conclusione che il fenomeno dello scandalizzarsi è un derivato, una conseguenza, del conformismo. L'ambiente è palesemente intellettuale ed è incredibile come da 3:03 minuti di video si possa ascoltare una discussione di questa portata e fare un salto culturale non indifferente. "Una credenza che sia stata conquistata con l'uso della ragione e con un esatto esame della realtà, è abbastanza elastica da non scandalizzarsi mai, se invece una credenza è ricevuta senza un'analisi seria delle ragioni cui è stata ricevuta, accettata per tradizione, per pigrizia, per educazione passiva, è conformismo." , è bene rifletterci su questa citazione di Moravia estrapolata proprio dall'intervista proposta. Perchè non usare la ragione e farsi dominare dall'istinto?

Luca Martis






Comunque vada a finire...


In caso qualcuno non se ne fosse ancora accorto, le prossime elezioni saranno il crocevia del paese. Siamo nel buio più totale. E i sondaggi ancora una volta ci condannano. La situazione è incredibilmente delicata, e ancora una volta non si sa dove sbattere la testa. Il futuro è più vicino di quello che si può pensare. Ma non tutti se ne rendono conto. Se le elezioni verranno determinate da l'acquisto di un calciatore, da un siparietto comico intelevisione o semplicemente da un “voto lui perché è meno peggio dell’altro”, allora avremmo l’ennesima prova che ci meritiamo questa crisi infinita. Se vinceranno ancora i vampiri che da decenni succhiano il nostro sangue comodamente seduti nelle poltrone del parlamento, sarà perché i giovani votano ancora oggi quello che dice papà, vorrà dire che ancora una volta la controinformazione vera avrà vinto, vorrà dire che ancora la gente da retta a un link su facebook, vorrà dire che ancora la gente crede alle promesse di lavoro impossibili da mantenere in questa situazione economica. Vorrà dire che le persone hanno gli occhi foderati da fette di prosciutto.  Siamo li, che passeggiamo sul bordo dell’abisso. Non sappiamo cosa fare, come fare o chi votare, e nonostante tutto c’è ancora gente che se ne frega altamente di tutto. Vada come vada, queste elezioni saranno l’esame di maturità di questo paese, se vinceranno ancora loro vorrà dire che non siamo un paese ancora maturo, se ci ostineremo ancora una volta a fidarci delle fesserie che ci hanno già promesso e che già non hanno mantenuto una volta vorrà dire che questa situazione, questa crisi infinita è esattamente ciò che ci meritiamo. 

Gianluca Caboni -



martedì 5 febbraio 2013

Ridateci il paese, non l'Imu


Abbiamo già detto che non ci schiereremo, e soprattutto certe promesse elettorali non hanno proprio bisogno di commento, ma voglio prendere spunto da queste ultime dichiarazioni del leader della coalizione di centrodestra per sottolineare quello che davvero dovrebbero restituirci. Non è un elenco lungo, tre punti che farebbero tanto bene al Belpaese.
  1. La sovranità monetaria: sicuramente il punto più tecnico e meno “romantico” dei tre. Quello più reale che porterebbe benefici immediati e tangibili alla nazione. L’Euro è stata la rovina degli stati più deboli dell’unione europea (scritta volutamente minuscolo) come noi, la Grecia e la Spagna. Dare il potere monetario a una banca, privata, e nella quale è impossibile mettere parola a nome dello Stato Italiano è stata una follia. L’Italia è libera solo di comprare moneta a tassi di interesse che non saranno mai colmati (vedi “Signoraggio Bancario”).
  2. La verità: almeno questa dovremmo averla sempre, è vergognosa solo doverla chiedere. Eppure è li, a portata di tutti. Perché un candidato premier non prende e a un dibattito televisivo espone la realtà? Molto semplice, prende e dice che siamo schiavi dell’Europa, della Banca Centrale, che ci sono interessi molto più alti da tutelare. Basterebbe dire ufficialmente da chi sono finanziati alcuni partiti, chi è a capo di certi candidati leader e sarebbe un enorme passo avanti.
  3. La dignità: siamo un paese a pezzi, e la nostra bellissima quanto calpestata Costituzione ce la garantisce. Siamo ai minimi storici, stiamo grattando per bene il fondo del barile. Ma tra non molto, meno di quel pensate, non ci basterà neppure far quello. Ma la dignità è un punto che dovremmo anche provare a riprenderci, perché ogni anno ci promettono ricchezza e prosperità, e ogni anno non si vede altro che povertà e tristezza.

Non prometteteci cose che non potete mantenere, e soprattutto non credere alle promesse irrealizzabili, informatevi, certe promesse non stanno ne in cielo ne in terra, parliamoci chiaro, se non lo sapeste già, i soldi della vostra IMU sono già finiti nelle casse della Monte Paschi Siena. Ma questa è un'altra storia. Ridateci il paese. Ridateci le scelte. Ridateci l’Italia.

Gianluca Caboni - @GianluCabon


sabato 2 febbraio 2013

L'infinita ipocrisia d'Israele.

27 Gennaio 1945. Le truppe sovietiche dell'Armata Rossa liberarono gli ultimi superstiti rimasti del campo di concentramento di Auschwitz e sarà solo il primo di una lunga serie di campi in cui orrore e disumanità verranno a presentarsi davanti agli occhi dei soldati liberatori. Si stima che siano stati sterminati circa sei milioni di ebrei durante il periodo della Germania nazista.
15 maggio 1948. Nacque lo Stato d'Israele, ufficializzato dall'ONU. Le truppe britanniche abbandonarono i territori che occupavano. Lo stesso giorno Egitto, Siria, Libano, Iraq e Transgiordania attaccarono il neonato stato, offensiva bloccata dall'esercito israeliano; vennero distrutti centinaia di villaggi palestinesi che causò un esodo degli abitanti.
 Una volta finita la guerra araba, gli esodi palestinesi, che ancora prima della nascita d'Israele abitavano quei territori, cercarono di tornare nella loro terra invano, dato che il loro rientro fu impedito da Israele. Si pensi solamente che lo stato sionista, oltre ad aver ampliato i propri confini definiti, occupa attualmente i territori (Cisgiordania e Gaza) conquistati durante la guerra del 1966 e definite occupazioni militari temporanee, che dopo 40 anni appaiono definitive e ingiuste. Ancora oggi, la convivenza tra Palestinesi occupati e Israeliani occupanti non è del tutto equilibrata anzi, è sede di profondi squilibri sociali, economici e militari. In pratica i Palestinesi vivono una situazione di repressione, di violenza e di controllo totalmente ingiustificata.
Come può essere che un popolo così tanto perseguitato nella storia come quello ebreo, possa commettere crimini bellici e attui una politica di dominazione verso questi popoli che altro non vogliono che vivere nella terra che abitavano? Come si può giustificare un comportamento del genere? Norman Finkelstein non si contiene in un convegno all'Università di Waterloo, e paragona l'atteggiamento d'Israele nei confronti dei Palestinesi a quello che la Germania nazista aveva nei confronti degli ebrei, precisando che è proprio grazie all'insegnamenti dei suoi genitori (morti tutti e due nei campi di concentramento nazisti) se non rimarrà in silenzio "mentre Israele commette i suoi crimini contro i Palestinesi". 
 Molti si chiedono se l'uomo sarà ancora in grado di creare regimi di terrore come quello Nazista e Fascista. La mia modesta risposta è SI, dato che non ci rendiamo conto neanche dei crimini che vengono commessi sotto i nostri stessi occhi e che allegramente snobbiamo perchè non attinenti con la morale e/o con il pensiero comune.

Luca Martis